Tàit Brau o Tàit d' la Lausa

Salendo verso Sant'Anna di Valdieri, Tàit Brao è la seconda borgata che si incontra sulla sinistra della strada. Abbastanza abitato fin verso fine ‘800, si è andato man mano spopolando: negli anni 50 del ‘900 erano rimaste case per lo più diroccate o portici per attrezzi agricoli e fieno.

Alcune antiche famiglie di questa borgata:

  • la famiglia Bluotto, detta Brauet;
  • la famiglia Landra;
  • la famiglia Rabbia, detta Mirodel - Titot.

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I più anziani ricordano alcune particolari figure indicate con il loro “stranome”:

  • Seuli: pare si fosse ripromesso di sposare la bambina che aveva tenuto a battesimo come padrino e vent’anni dopo... la sposò!
  • Pepetou: uomo piccolo e gracile.
  • Tita: lavorava un po’ come falegname, riparando in particolare attrezzi da lavoro, utensili utili in casa o rifacendo gli “sci” da mettere sotto le slitte per trasportare letame o fieno.
  • Nel 1954 Adreani Alfredo (detto Fredou), acquista una casa in cui si sposterà da Tetti Bertola con la sua Catlinin e la famiglia che qui vivrà stabilmente per oltre 50 anni; le due figlie di Fredou e in particolare i nipoti tornano molto spesso a Tait d’ la Lausa.
    Passare nella strada e, in quasi tutti i fine settimana nelle varie stagioni, vedere aperte le porte e le finestre di questa casa, offre un’immagine di vita e continuità fra le generazioni che rallegra il cuore.

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    Fino alla fine degli anni 60 del '900 nei campi della borgata si coltivavano patate, si faceva il fieno, si portavano pecore e mucche al pascolo; purtroppo poco a poco alberi e boscaglia hanno invaso i terreni ormai incolti.
    Alcuni vecchi fabbricati sono stati comprati in quegli stessi anni e trasformati in seconde case frequentate tuttora: il Formichino ha caratterizzato così tanto questo posto da sovrapporre il suo nome a quello originario della borgata.
    “Andiamo al Formichino!”, così si è iniziato a dire soprattutto tra chi in quegli anni scopriva, nel tratto di torrente di quella zona, da sempre frequentato dai pescatori, il luogo ideale per prendere il sole, fare il bagno o i tuffi nell’acqua cristallina della famosa lama d’ Brau.

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    Una sorta di leggenda è invece legata al toumpi che si trova proprio sotto alla passerella: i vecchi raccontavano infatti che durante l’alluvione del 1810 le acque avevano distrutto la cappella di Sant'Anna portando via la statua della santa patrona. Questa fu ritrovata quasi intatta lungo il Gesso a Bombonina mentre la campana non riemerse mai dalle acque: era rimasta nel toumpi d’ Brau e spesso gli abitanti di Tait dla Lausa ne sentivano i rintocchi.


    Come raggiungere Tàit Brao


    Testo: Liliana Franco.
    Fonti: archivio Comune Valdieri; archivio parrocchiale.