Esperienze reali e virtuali

Lo Viòl di tàit

Esperienze reali e virtuali

Un anello autoguidato e audioguidato, dove pannelli e registrazioni forniscono indizi mai banali per interpretare il territorio.

In escursione su Lo Viòl di Tàit con la Guida Parco | Archivio APAM
In escursione su Lo Viòl di Tàit con la Guida Parco | Archivio APAM

Attraversare il bosco, superare il ponte, continuare tra gli antichi terrazzamenti, salire fino al grande prato di Tàit Bartòla, godere di una vista mozzafiato dalle rocce levigate del Gorgàs, discendere a Tàit Bariao...

Lo Viòl di Tàit è un percorso ad anello lungo il sentiero che un tempo metteva in comunicazione l’abitato di Sant’Anna di Valdieri con i due tàit, le due “borgate”, Bartòla e Bariao.
Durante il cammino, alcuni pannelli approfondiscono i diversi aspetti della vita in montagna e cercano di trasmettere al visitatore indizi mai banali per leggere e interpretare il territorio che attraversa.

Lo Viòl di tàit è un sentiero che parla e che si racconta!

Nato nel 2009 da un'idea del guardiaparco Mauro Rabbia, Lo Viòl que parla, "il sentiero che racconta", non è una semplice audioguida del territorio, ma un'esperienza sonora che accompagna il visitatore in una lettura intima del paesaggio.
Dal 2017 i contenuti proposti da Lo Viòl que parla sono disponibili in quattro lingue – Italiano, Occitano, Francese e Inglese – e possono essere ascoltati attraverso il proprio smartphone inquadrando i QR Code applicati sulle grandi spighe gialle posizionate lungo Lo Viòl di tàit.

Una finestra su Sant'Anna di Valdieri, ovunque tu sia

Abiti lontano e non puoi raggiungere la Valle Gesso? Il brutto tempo t'impedisce di uscire di casa?
Qua sotto trovi un assaggio di quel che ti aspetta a Sant'Anna di Valdieri: clicca sulla sosta che preferisci e vivi virtualmente l'esperienza Lo Viòl que parla.

L'esperienza reale è insuperabile!

Va da sé che la realtà reale è di gran lunga migliore di quella virtuale: l'Ecomuseo della Segale ti aspetta a Sant’Anna di Valdieri tutto l'anno.
Per saperne di più: tel. 0171 976800 | info@areeprotettealpimarittime.it


L'Ecomuseo della Segale è riconosciuto dalla Regione Piemonte (L.r. 13/2018) e fa parte della REP, la Rete degli Ecomusei del Piemonte.

Ultimo aggiornamento: 15/11/2024

Tratto da: "Le voci del bosco", M. Corona. Musica: F. Olivero.

Sosta 1: il carpino

Ci vuole un po’ di attenzione per accorgersi di lui. Non è un albero di grosse dimensioni e forma un bosco molto discreto...

Tratto da: "Chantominà", M. Anghilante. Musica: P. Brizio, E. Giordanengo.

Sosta 2: il ruscello

Incomincia per una goccia, lassù in alto, va saper dove. Poi due gocce, mille gocce, un rigagnolo va scendendo...

Testo: M. Rabbia. Musica: ispirata a “Il suonatore Jones”, F. De André.

Sosta 3: perché coltivarlo ancora?

Qual è il senso del progressivo abbandono dei campi? La stessa domanda l’ho avvertita nello sguardo di mia madre.

Tratto da: "Il viaggiatore", S. Dagerman. Musica: Pachelbel.

Sosta 4: i figli dei contadini

Noi che siamo figli di contadini poveri, abbiamo la schiena curva fin da piccoli...

Tratto da: "Le voci del bosco", M. Corona. Musica: canto russo.

Sosta 7: il faggio

Gran parte degli alberi che coprono i versanti delle montagne che avete di fronte sono faggi.

Testo e musica: "La preiera dal Montanar", M. Anghilante.

Sosta 8: proteggi la mia montagna

Ascolta il grido del mio cuore montanaro, proteggi la mia montagna, la mia terra, la mia gente...

Tratto da: "Que de clhars", A. Bodrero. Musica: F. Chopin.

Sosta 9: quante luci!

Quante luci, benedetti gli occhi, quando ce n’era una per baita e la notte i montanari giocavano a far stelle...

Testo: "La chamisa blancha", B. Rosso. Musica: S. Berardo.

Sosta 10: vestiamoci da festa

Ne ho solo più una, di camicia bianca e non la tiro fuori per scendere in città.

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