Un contenitore di storie e tradizioni

Museo della Civiltà della Segale

Un contenitore di storie e tradizioni

Un'antica osteria trasformata in un contenitore di storie e di tradizioni che trovano nella segale il loro denominatore comune.

Museo della Civiltà della Segale: la sala dedicata alla storia della segale.jpg | Archivio APAM
Museo della Civiltà della Segale: la sala dedicata alla storia della segale.jpg | Archivio APAM

Durante la prima metà del ‘900, la Nuova Osteria Batteur di Sant’Anna di Valdieri è stata un luogo di ristoro e di sosta per i viandanti diretti in Francia o in arrivo attraverso i numerosi valichi della Valle Gesso. Un crocevia di vite e persone. Oggi l’antica osteria ha riacquistato la sua connotazione di spazio d’incontro ospitando tra le proprie mura il Museo della Civiltà della Segale: non un museo sui cereali, ma un contenitore di storie e di tradizioni che trovano nella segale il loro denominatore comune. Un racconto che conduce il visitatore fino a terre dove le case sono ricoperte di paglia, attraverso luoghi in cui il tempo è scandito dalle stagioni, dai riti propiziatori, dagli incontri serali nelle stalle. Un percorso per comprendere, in modo critico e moderno, gli equilibri che regolano il legame tra l’uomo e la montagna.

La definizione e l’impostazione degli allestimenti sono state curate dagli architetti cuneesi Cristina Bollano e Paolo Peano. Con semplici strutture espositive il Museo cerca di far conoscere i molteplici coinvolgimenti della segale nelle realtà del passato e del presente partendo dalle vallate del cuneese con uno sguardo che abbraccia l’Europa e il mondo intero.

Sono state utilizzate, accanto ad attrezzature manuali di elementare dinamicità e divertenti da muovere, moderni supporti multimediali proprio per esprimere non solo attraverso i materiali e le forme, ma attraverso le stesse strutture museali, l’incontro fra presente e passato, fra valori e realtà di ieri e di oggi. I materiali tradizionali (legno e paglia di segale) e contemporanei, lavorati con linee e forme semplici e attuali, interpretano le chances della "montagna" di collaborare con contesti di vita urbanizzati, affiancandosi a questi per individuare una possibile via di forza e di semplicità.

La visita

Al Museo si accede da un’ampia tettoia nata per accogliere le serate, le feste e tutti gli altri appuntamenti organizzati dall’Ecomuseo. L’ingresso è in uno spazio luminoso e rarefatto in cui con lentezza e calma si può iniziare a fare amicizia con la segale, guardando e toccando le granelle dei cereali, osservandone le spighe, leggendone la carta d’identità botanica su un pannello e su rulli illustrati. Un’installazione chiamata "semi di curiosità" offre anticipazioni di argomenti che saranno approfonditi nelle postazioni successive.

Nella seconda sezione, al racconto di come la segale era coltivata nei terreni di montagna, segue un parete colorata che in fasce successive presenta la storia e il lungo cammino del cereale dalla preistoria fino a oggi. La postazione successiva spazia dalla presenza della segale nei miti e nelle credenze del passato, ai riti a essa legati in tutta Europa. Alcuni brevi filmati di approfondimento in quattro lingue (italiano, inglese, francese, occitano) completano la sezione.

Si passa poi a raccontare l'utilizzo del cereale nell'alimentazione attraverso dei video dedicati alla panificazione, attraverso l'esposizione di farine di diversi cereali e la descrizione dei cibi nei quali la segale è un saporito ingrediente. Oltre al pane e ai dolci la segale entra a far parte di bevande alcoliche come la birra e il whisky, finisce dentro a zuppe, salse... e persino in un surrogato del caffè.

Al piano inferiore sono presentati gli usi della segale nell'artigianato: le sedie, i cesti, le antiche arnie villiche per la produzione di miele, la carta paglia, i cappelli e gli oggetti imbottiti fino alle cannucce per bere le bibite fatte con uno stelo di paglia. Si entra infine in uno spazio totalmente dedicato all'utilizzo della paglia per la copertura dei tetti in cui sono documentate le tecniche costruttive e le tipologie nelle valli cuneesi, in Piemonte e nel resto dell'Italia e dell'Europa. Verso l'uscita è illustrato l'uso della segale per la costruzione o l'isolamento termico dei muri di case, per la realizzazione di arredi e oggetti; per l'allevamento e l'agricoltura, nell'industria chimica e farmaceutica.

Un ampio spazio al primo piano a cui si accede da una scala esterna accoglie delle piccole teche sulla presenza della segale nei libri di scrittori famosi, nelle poesie e nelle opere di pittura... per dare l’opportunità di approfondire gli argomenti a coloro in cui la visita ha fatto germogliare la curiosità di saperne di più.


Info pratiche

Aperto: tutto l’anno su richiesta a I Bateur.
Informazioni: tel. 347 000 8837.


L'Ecomuseo della Segale è riconosciuto dalla Regione Piemonte (L.r. 13/2018) e fa parte della REP, la Rete degli Ecomusei del Piemonte.

Ultimo aggiornamento: 14/11/2024

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